La villa Romana di Agnuli a Mattinata – D.L. Moretti e G. Savino

La villa Romana di Agnuli a Mattinata 
Domenico L. Moretti e Grazia Savino

Nei pressi del porto di Mattinata è possibile ammirare i resti della villa romana di Agnuli, oggetto di due campagne di scavo negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso. La villa, trovandosi a pochi passi dal mare, era dotata verosimilmente di un piccolo porticciolo che serviva a far caricare le merci e quindi a poter trasportare le merci via mare e risparmiare sui costi di trasporto. Il fondo da coltivare era quasi sicuramente molto vasto e fertile, e grazie al clima favorevole della piana di Mattinata, doveva essere molto produttivo. La villa, costruita molto probabilmente nella seconda metà del I secolo a.C., fu attiva fino alla prima metà del VI secolo d.C. (Volpe 1998, p. 723), anche se con fasi alterne di produttività e abbandono. La fine della villa è forse da associare alle devastazioni conseguenti alla guerra greco-gotica (535-553): in effetti i dati archeologici hanno permesso di individuare una fase di occupazione di VI-VII d.C., successiva all’abbandono della villa, testimoniata da resti di capanne e tombe.
Nella villa si produceva certamente olio e vino, prodotti grazie all’abbondanza di manodopera schiavistica, che iniziando a scarseggiare con la fine delle guerre di conquista, porterà al decadimento del sistema agrario romano basato su di essa.
La villa di Agnuli era caratterizzata da una pars urbana (parte residenziale) distante circa 100 metri dalla pars rustica (complesso produttivo). La parte residenziale della villa emerse dopo uno scavo clandestino condotto vicino il piccolo faro che portò alla luce resti di murature in opus incertum ed opus reticulatum (Volpe 1987 pp. 67-68). La villa era disposta sulla vecchia linea di costa: i resti di murature si notano in tutto il percorso che va dalla parte residenziale a quella produttiva.
I muri perimetrali della parte produttiva, spessi cm 45 e alti circa cm 100, sono quelli meglio conservati e visibili, realizzati in opus reticulatum fatto con blocchetti tronco piramidali di calcare locale e un calcestruzzo assai resistente. La parte elevata era sicuramente realizzata con materiali deperibili, e il tetto aveva un intelaiatura lignea con un rivestimento di tegole e coppi (Volpe 1987 p. 70) .
L’ambiente meglio conservato è sicuramente quello della cella vinaria, dove si possono osservare 24 doli infossati. Non è possibile sapere con certezza quanti ve ne fossero in totale ma grazie al restauro di uno dei doli conservato interamente è stato possibile calcolarne la capacità, che è risultata essere di 1.040 litri, pari a due culleus.
Oltre ai doli si nota una piccola porzione di pavimento in opus spicatum che doveva essere il pavimento della zona in cui si trovavano i torchi per spremere l’uva. Ci sono anche piccole tracce di un pavimento in mosaico bianco, e un muro divisorio in opus incertum, molto rozzo.
Di estremo interesse è inoltre il materiale ceramico recuperato durante le campagne di scavo: oltre a ceramiche comuni di produzione locale, si segnala la presenza di ceramiche da mensa e anfore importate dall’Africa e dell’Oriente.
Qui una serie di foto per ammirare un altro dei tesori del nostro Gargano, che nonostante è in totale stato di abbandono, resta pur sempre una delle più preziose testimonianze del nostro passato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bibliografia

Volpe G., Mattinata (Foggia), Agnuli, in Taras, VII, 1-2,1987, pp. 65-67.
Volpe G., Scavi nella villa romana di Agnuli a Mattinata, in Profili della Daunia Antica III, Foggia 1988, pp.65-94.
L. Casavola, G. Volpe, F. D’aloia, L. Pietropaolo, Le ceramiche tardoantiche della villa di Agnuli (Mattinata, FG), in Lucia Saguì (a cura di), Ceramica in Italia: VI-VII secolo. Atti del Convegno in onore di John W. Hayes (Roma 1995), 1998, pp.723-734.
F. D’Aloia, Il vasellame da mensa di importazione dai contesti archeologici tardoantichi dalla villa di Agnuli a Mattinata-FG, in 17° Convegno Nazionale di Preistoria, Protostoria e Storia della Daunia (San Severo, 6-7-8 dicembre 1996), San Severo 1999, pp.277-285.
G. Volpe, Contadini, pastori e mercanti nell’Apulia tardoantica, Bari 1996, pp.211-214.