Convegno internazionale di Studi promosso dal Centro Studi Longobardi
Posta al centro del Mediterraneo, la Sicilia nell’alto medioevo fu teatro di fitti intrecci politico-militari, religiosi e socio-culturali. Riferimento obbligato per chi, come la corte di Costantinopoli, i sovrani barbarici, i musulmani o la Chiesa romana, mirava non solo ad estendere o consolidare il dominio in Italia, ma anche nello scacchiere mediterraneo.
Dal 535, anno in cui l’isola fu sottratta agli ostrogoti, all’827 quando iniziò l’invasione saracena, la Sicilia rimase bizantina.
I longobardi non vi penetrarono e il loro progetto espansivo, secondo Paolo Diacono, restò circoscritto alla penisola.
Gli echi dell’invasione longobarda, tuttavia, furono tanti, a conferma che lo Stretto tra Scilla e Cariddi univa prima ancora di dividere le sue sponde.
Le giornate internazionali di studio promosse dal Centro studi longobardi e dagli Atenei di Catania, Basilicata, Campania, Milano, Salerno e Cattolica, affrontano queste vicende. Infatti, attraverso la discussione di nodali temi storiografici, si indagano gli eventi che portarono alla rottura della secolare unità politica della penisola con la crisi dell’impero bizantino e l’apparire di nuovi protagonisti sulla scena europea: i longobardi e gli arabi.
Per informazioni e il programma completo: http://www.centrostudilongobardi.it/sicilia.html