IL RESTAURO DEL DIPINTO IL MARTIRIO DI SANT’ALESSANDRO DI PAOLO DE MATTEIS
ANGELANDREINA RORRO
ABSTRACT
Questo scritto presenta l’intervento compiuto dall’Istituto Centrale per il Restauro (dal 2008 Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro – ISCR) sull’opera di Paolo de Matteis Il Martirio di Sant’Alessandro. Si tratta di un lavoro svolto dagli studenti del IV anno della Scuola di Alta Formazione e Studio di Matera, assistiti dai restauratori docenti e con il supporto del gruppo di lavoro interdisciplinare, durante due successivi anni accademici 2017-2018 e 2018-2019. L’opera, proveniente dalla cattedrale di Santa Maria Assunta di Melfi, era collocata sull’altare di Sant’Alessandro, a circa otto metri d’altezza dal piano di calpestio, nella cappella a destra del transetto della Cattedrale, ed era pertanto impossibile vederla da vicino. Al momento della movimentazione, e più chiaramente dopo la pulitura, è stato possibile osservare meglio il fodero della spada posta sul fianco sinistro del santo, sul quale l’artista aveva apposto la propria firma e la data: «Paulus de Mattheis 1700», due dati fondamentali per lo studio dell’opera e la sua giusta considerazione e collocazione storico critica.
This paper discusses the restoration completed by the Istituto Centrale per il Restauro (as of 2008, the Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro – ISCR) on the work of Paolo de Matteis’ The Martyrdom of Saint Alexander. The work was carried out by fourth-year students at the Scuola di Alta Formazione e Studio di Matera who were assisted by academic conservationists and had the support of the inter- disciplinary working group during two subsequent academic years 2017-2018 and 2018-2019. The work, coming from the cathedral of Santa Maria Assunta in Melfi, was placed on the altar of Saint Alexander, about eight meters off the floor, in the chapel to the right of the cathedral transept. It was, therefore, impossible to see it closely. When it was moved, and then even more clearly after its cleaning, it was possible to better see the sheath of the sword placed on the left side of the saint where the artist had affixed his signature and date: «Paulus de Mattheis 1700», two important pieces of information for the study of the work and its proper consideration and positioning in historical analysis.